Seicento: Le forme sono più articolate e con maggiore ricerca decorativa.
Rococò: Fantasia, tra forme e decorazione.
Neoclassico: Ritorno di motivi ispirati alla classicità greco-romana, con simmetria di
Forme e decorazioni. Movimento sviluppatosi in Europa nella seconda metà del ‘700, dopo le scoperte degli scavi d’Ercolano e di Pompei del 1738. Interpreta rigorosamente i modelli classici dell’arte greca, egizia e romana e ha dato forma e carattere agli stili Luigi XVI, Direttorio e Impero.
Direttorio: neoclassico, forme leggere e decorazioni eleganti, che s’ispirano alle
nuove libertà repubblicane come fasci, littori, frecce e fronte di quercia. Lo stile Direttorio ebbe origine in Francia e si svolse tra il 1792 e il 1804. Nel corso degli anni del Direttorio, della Convenzione e del Consolato. La struttura dei mobili di questo stile è a linee diritte, o leggermente curve. In particolare gli schienali dei sedili, dei divani e dei letti curvano al indietro. Le gambe sono a sciabola e la decorazione abbonda di fregi che raffigurano corone, bandiere, stelle e fasci littori. Le fasce riportano greche a motivi continui. Questo stile, al quale si devono l’affermazione della sedia con schienale avvolgente “a gondola” e dello specchio a bilico “psiche”, ebbe scarsa penetrazione in Italia.
Consolato: ornamento lussuoso e prezioso che celebra la gloria napoleonica.
Impero: strutture solide e massicce con corone d’alloro, aquile e trofei d’armi. Ultima
espressione della corrente neoclassica, si sviluppò nel primo lustro del ‘800 seguendo le fortune di Napoleone, durò poco più di dieci anni. In Italia, dove dopo la Francia ebbe maggiore diffusione, durò più a lungo e certi suoi caratteri furono riportati su alcuni mobili anche oltre la meta del secolo. I mobili dello stile Impero sono caratterizzati dalle linee rette, le superficie piane e lucide quasi mai intarsiate, la frequenza di lesene a colonna, o ad erma e l’applicazione di decorazioni di bronzo dorato. Fu uno dei pochi stili ad imporsi con chiarezza anche nella produzione d’oggetti e fu applicato ancora più a lungo, seppure appesantito spesso con applicazioni e decorazioni che non gli appartengono.
Luigi XIV: (1643-1715) curve rigonfie e forme tonde delle imbottiture. E con lo stile Luigi XVI, nome dato alla decorazione del Barocco, che la magnificenza dei mobili del primo ‘600 iniziano ad abbandonare le forme rettilinee e a tendere alle linee curve. Profusi di decorazioni intagliate, di dorature e di applicazioni di bronzo dorato. Hanno dato suggerimento e origine ai meravigliosi intarsi di tipo Boulle.
Luigi XV: (1710-1774) Nome dato allo stile sviluppatosi in Francia durante il regno di
Luigi XV acanto al Rococò o Rocaille. Questo stile, che in Italia e prevalentemente denominato Barocchetto, opponeva alle stravaganti forme del Rococò decorazioni più eleganti e simmetriche, caratterizzandosi con le linee sinuosamente aggraziate, finissimi intagli e dorature.
Luigi XVI: (1774-1793) linee simmetriche e un’equilibrata linearità, sono frequenti i
mobili laccati in bianco e decorati con ispirazioni greco-romana. Con il nome di Luigi XVI fiorì in Francia quell’espressione decorativa detta neoclassica che inizio presto a manifestarsi già dal ‘700 sotto il regno di Luigi XV. Le linee sinuosi e talvolta involute del Barocchetto furono soppiantate da linee diritte e da curve circolari che componevano strutture le cui forme obbedivano ai canoni dell’antichità classica. Fra esse s’insediarono ornamenti ripresi dalle opere pompeiane, greche ed egiziane. Le
superfici sono lisce e le parti costruttive prendono la fisionomia d’elementi architettonici fino a dare al mobile nel suo insieme un aspetto statico ma elegante. Le gambe sono piramidali o tornite affusolate. A lungo lo stile Luigi XVI è sopravvissuto al di là del suo periodo storico, durante l’800 ma soprattutto in mobili di semplice costruzione.
Luigi XVIII: (1814-1824) I mobili costruiti durante il regno di Luigi XVIII, oltre ad assumere la denominazione di stile Luigi XVIII, si dicono più frequentemente Restaurazione, termine che comprende gli esemplari costruiti durante il regno di Carlo X.
Luigi Filippo: (1830-1848) linee curve e sinuose, fregi e intagli, legni scuri. I mobili di questo periodo sono caratterizzati dagli elementi decorativi liberamente ripresi dallo stile Luigi XV, dalle linee addolcite entro forme mosse con garbo, dalle gambe a balaustro o affusolate, dalle colonnine inserite negli angoli, sempre a balaustro o tortili. Caratteristiche le gambe delle sedie, notevolmente ricurve e terminati a ricciolo. Con lo stile Luigi Filippo nella costruzione del mobile vengono introdotti i sistemi industriali, ma i prodotti, pur denunciando in qualche caso aspetti ripetitivi, mantengono un’espressione signorile e borghese.
Neogotico Inglese: Ornamenti gotici con rosoni, archi ad ogiva e cuspidi. Fu introdotto nel ‘700 da una corrente che rivalutava il Medioevo, formatasi in Inghilterra. Verso il 1750 furono pubblicati manuali d’architettura che proponevano ripetizioni del gotico, ma la proposta nel campo dell’ebanisteria ebbe un’accoglienza limitata.Nel secondo decennio del ‘800 fu tentata una rinascita di questo stile, ma con scarso successo. In Italia, e anche in Francia e in Germania, questo stile si manifesto nel primo trentennio del ‘800, ma con espressioni gotiche poco pronunciate. Infine in Italia ebbe una modesta ripresa con la denominazione poco usata di Nuovo Gotico nella seconda metà del ‘800.
Liberty: Elementi naturalistici stilizzati e forme sinuose e fluide. Nome della ditta di
Londra, Liberty & Co. Che con i motivi dei suoi tessuti contribuì a diffondere lo stile floreale che, particolarmente in Italia, e detto stile Liberty. |